"Un caffè da Jennifer, che sapore avrà" ... La cantavo spesso, questa canzone, quando stazionavo nel corridoio tra il bancone e i tavolini del bar. La Lidia rideva e si chiedeva sempre dove le andavo a prendere delle canzoni così "strampalate", che secondo lei conoscevo solo io. Ma forse un futuristico presagio mi invadeva ogni tanto portandomi anticipatamente a quei versi della canzone dei POOH, come se avessi già saputo che un giorno qualcosa di inarrestabile avesse cancellato tutto, facendo rimanere solo un ricordo lontano della sensazione di un caffè da Rigolo che, come dice la canzone, chissà che sapore avrà ...
Oggi penso a quei giorni ormai persi "nell'oceano Atlantico ...", cioè dei cinesi, mentre contemplo la foto di recente scattata.
... Oggi non si legge più il numero civico, il 179, dove una volta c'era il Bar Casarsa; è scomparsa l'insegna con la scritta del caffè Tubino, la targa del Totocalcio, del telefono ed è scomparsa la tenda a strisce biancorosse.
Lo sporto adesso ha la porta con l'ingresso a destra, invece che a sinistra. In alto, sul muro, si vede ancora l'impronta della scritta "BAR CASARSA" che è rimasta da quando è stata tolta la scritta originale.   Ora il Bar Casarsa è diventato il "Bazar Casarsa", con una grande scritta in rosso più una verticale, e un cancelletto di ferro delimita l'accesso al cunicolo che c'è proprio accanto, dove una volta il Martini e il Gori Mario scomparivano la sera, poco prima della chiusura, e il vento ci si infilava "brontolando" nelle notti d'inverno ...
Una volta, tempo addietro, sono entrato nel BAZAR, e sono andato nelle stanze "di là", dove si giocava a Ramino e dove c'era il tavolo del ping pong: volevo vedere, volevo capire ...; quì c'era la parete divisorio, quì c'erano i tavolini ...   Le due ragazze cinesi mi guardavano e non capivano.
Ma io capii, capii che era tutto inutile, che il bar Casarsa non esiste più e che quello che è rimasto è soltanto un ricordo passato che ogni tanto ritorna nei pensieri, come un sogno lontano in una primavera di tanti anni fa, quando i giorni erano illuminati da una luce magica che aveva il colore della giovinezza ...